03/26/2019

Come abilitare e supportare i mentori

Idealmente, il volontario dovrebbe avere una persona di contatto nell’amministrazione scolastica o nella scuola che è responsabile del tutoraggio.

Il mentore conduce prima un colloquio iniziale durante il quale vengono chiarite le domande di base. Questi sono principalmente:

Sono adatto per una posizione onoraria a scuola?

I prerequisiti più importanti sono il senso di attenzione, la pazienza e la volontà di adattarsi alle circostanze a scuola.

Ho solo poche ore a settimana. È abbastanza?

Sì, già due ore alla settimana sono un supporto importante. È fondamentale che il mentore arrivi in modo affidabile e ti accompagni per almeno alcuni mesi.

Ho bisogno di prerequisiti didattici o pedagogici?

No, perché il volontario non dovrebbe insegnare in modo indipendente, ma esser solo da supporto.

In cosa consiste il mio lavoro di volontario?

Di norma, si tratta di accompagnare l’insegnante durante le lezioni, spiegando i compiti lavorativi all’insegnante e accompagnandone il completamento, leggendo a voce alta o aiutando con i compiti.

Da dove posso ottenere i materiali?

I materiali sono forniti dalla scuola. Non ci si deve aspettare che il mentore organizzi le lezioni in modo indipendente.

Un’ulteriore possibilità di sostenere i volontari è l’organizzazione di turni di scambio e di consultazione o l’offerta di ulteriore formazione.

Nel caso di quest’ultimo, è concepibile da un lato consentire ai mentori di partecipare a eventi per insegnanti in materia di didattica o integrazione della seconda lingua, e dall’altro lato è naturalmente anche possibile offrire specifici eventi introduttivi su la didattica della rispettiva seconda lingua per fornire una prima visione delle basi.

Nel caso in cui il mentore noti problemi particolari con il mentee, c’è la possibilità di contattare i consulenti all’interno della scuola o di aggiungere uno psicologo scolastico.